mercoledì 14 marzo 2007





Sono stata lì in quel posto insignificante per molti, ma che conosce molte cose di me.


Non offre uno spettacolo stupendo, ma non mi importa.


Mi piace stare lì a osservare tutto dall'alto. Vedere la città in movimento. Sentire in lontananza il rumore delle auto che sfrecciano veloci in superstrada superando spesso i limiti di velocità. Da quassù sembrano formiche sotto i miei piedi. Immagino che più o meno avranno tutti la stessa meta: Tornare a casa.




Mentre io rimango qui ferma a pensare. A guardare le montagne di fronte a me, che mille e mille volte mi hanno vista qui.


Montagne che mi hanno vista versare lacrime.


Montagne che mi hanno vista vista sorridere, ma che sanno più di me quanto spesso fossero tristi quei sorrisi.






E poi all'improvviso piomba su di me quella domanda.


Quella semplice domanda che è un chiodo fisso. Ormai so che non avrò mai una risposta, almeno non in questa vita, ma in un'altra. Ammesso che ci sia.






Un' ape entra dal finestrino della mia auto, gira fra i sedili, stordita dal fumo della mia misera Diana Blu riesce a trovare l'uscita. La vedo allontanarsi e poi sparire.






Beata te che non hai limiti. Non hai problemi. Non hai costrizioni indirette che ti legano in un posto.


Puoi svolazzare liberamente senza problemi d'orario o altro.






Ormai il sole sta tramontando. Il mio sguardo torna lì su quelle piccole luci che si muovono impazzite e spariscono poco dopo.


E la mia mente torna lì mentre mi accorgo della radio ancora accesa. Danno una canzone inglese che non conosco.






Risento di nuovo quella stessa sensazione che tempo fa mi ha travolta. Massacrata. Distrutta. Svuotata.






Non ci pensare. Non serve.






E' tardi. Il cellulare inizia a suonare. No.. Ora non mi va di rispondere, sto troppo bene qui. Sola con me stessa. Tolgo la suoneria e decido di rimanere ancora un paio di minuti.






Ascolto degli animaletti nel prato qui vicino che cantano tranquilli e felici.








E tu?


Tu che sei qui da sola sei felice?








Senza rispondere a me stessa accendo il motore e parto per unirmi alle mille formiche là sotto e seguire il loro stesso itinerario: Tornare a casa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

:'( (K)(K)(K)